Pasquetta 2010

Come ogni anno, il giorno di pasquetta CPC ha organizzato l’evento locale per la giornata “bicintreno” evento nazionale promosso dalla FIAB in collaborazione con Trenitalia. In questa giornata è possibile caricare gratuitamente le biciclette sui treni regionali, avendo quindi la possibilità di spostarsi fuori porta e visitare zone della propria regione che difficilmente si sarebbero raggiunte.

Quest’anno la nostra metà è stato il paese di Tusa, anzi Castel di Tusa, piccola frazione sul mare. Lo scopo è stato quello di andare a visitare la Fiumara D’Arte e l’Atelier sul mare piccolo albergo sul mare reso famoso dal suo ideatore e mecenate Antonio Presti, che ha dedicato la sua vita ed oltre vent’anni alla realizzazione di un museo a cielo aperto di gigantesche opere moderne completamente immerse ed avvolte nel contesto naturale che li circonda ed alla realizzazione da parte di numerosi artisti internazionali di stanze d’arte all’interno dell’albergo, con l’idea che l’opera d’arte debba essere vissuta non solo osservata.

Il nostro viaggio parte alle ore 8.30 dalla stazione centrale di Palermo, dove ci raduniamo per caricare le oltre 50 biciclette sul treno che ci porterà alla stazione di Tusa. Il nostro programma prevede la visita di sole due sculture dell’intero circuito della fiumara d’arte (composto da ben 11 sculture), perché il percorso si snoda quasi per la totalità sul greto di un fiume che scende tra le montagne dei Nebrodi e con delle salite davvero impegnative. Le due sculture che abbiamo deciso di visitare sono “Monumento per un poeta morto – la finestra sul mare” e “La Materia poteva non esserci”, la prima opera realizzata da Tano Festa nel 1989 è posizionata sulla spiaggia ad indicare anche tramite il suo colore il desiderio di essere ancora bambini, anche con l’avanzare dell’età, e con il desiderio di affacciarsi con quest’animo sull’infinito, ma la presenza del monolite nero indica il senso della fine della nostra esistenza che “buca” la serenità dell’infinito.

Dopo la visita alla “finestra” ritorniamo indietro in direzione della seconda scultura “La materia poteva non esserci. La scultura alta ben 18 metri e formata da due elementi paralleli ma tra loro separati e di colori diversi (uno bianco ed uno nero), anche questa scultura è realizzata il cemento armato.L’opera nel pensiero dell’artista è stata concepita come una porta verso un’altra realtà, ci invita ad attraversarla a guardare il cielo dal suo interno, creando una visione personale di tutto ciò che ci circonda. Una particolarità di questa scultura, posizionata sul greto del fiume è stata ispirata da un albero di eucalipto cresciuto poco distante, purtroppo vicino alla scultura e stato posizionato uno dei piloni della scultura che nasconde la pianta ispiratrice della stessa che però può essere vista scendendo nel greto ed accostandosi alla scultura.

Dopo la visita alle due sculture ci dirigiamo all’atelier sul mare per effettuare la visita delle stanze d’arte, stanze pensate e realizzate da diversi artisti in cui l’ospite diventa anch’esso parte dell’opera. L’albergo è posizionato in un angolo di Castel di Tusa a pochi metri dal mare ed un panorama da mozzare il fiato.

Dopo la visita dell’albergo e dopo il pranzo nel ristorante dell’albergo, ci siamo preparati per il rientro, perché il treno di rientro lo avremmo preso a Cefalù. La strada per arrivare a Cefalù è abbastanza semplice una serie continua di sali scendi che ti permettono di alleggerire le gambe e non stancarti eccessivamente, l’unico problema che abbiamo trovato è stato il vento contrario che ci ha accompagnato per tutto il viaggio. L’unica vera salita è stata incontrata all’ingresso di Finale di Pollina, ma superando il centro abitato la strada diventa quasi tutta in discesa o comunque in piano fino ad arrivare alle porte di Cefalù dove incontriamo l’ultima salita, di circa 500 metri che permette di entrare in paese per raggiungere la stazione.