Sciara e Riserva di Monte S. Calogero

I questo articolo ho deciso di descrivervi la gita svoltasi il 4 luglio 2010, dove abbiamo visitato il paese di Sciara e la riserva di Monte S. Calogero. La gita è stata organizzata dall’associazione “Coordinamento Palermo Ciclabile”.

L’appuntamento era alla stazione centrale di Palermo dove avremmo preso il treno per Termini Imerese, punto di partenza della pedalata. Il treno di andata ha impiegato all’incirca 30 minuti per effettuare tutto il percorso per arrivare a destinazione, scesi dal treno abbiamo subito notato che la temperatura non era delle migliori, in alcuni momenti della giornata siamo arrivati a toccare i 35° ed umidità del 70% ma fortunatamente una leggera brezza ha reso la salita sopportabile. La strada che da Termini Imerese conduce a Sciara è tutta in salita, infatti si parte da quasi il livello del mare e si arriva al paese di Sciara ad un’altezza di circa 210 m sul livello del mare, per poi continuare a salire per la visita alla riserva dove arriveremo anche oltre i 400 m sul livello del mare. All’uscita della stazione di Termini Imerese si svolta sulla sinistra e si procede fino ad imboccare la statale 113 che ci condurrà,  dopo poco più di 8 km, al bivio con la provinciale SP21 con cui entreremo nell’abitato. Il tratto di provinciale per raggiungere l’abitato di Sciara è lungo circa 5 km con pendenze molto leggere, però la strada si presenta in condizioni pessime, asfalto dissestato, tratti scarificati, buche anche molto profonde, tutto questo probabilmente causato dalle piogge dell’inverno.

Arrivati nell’abitato di Sciara, ci siamo fermati per una sosta alla piazza del municipio dove abbiamo provveduto a fare colazione (per chi non l’avesse fatta) e per acquistare dell’acqua (in tutto il percorso fino all’arrivo alle porte della riserva si incontrano diverse fontane ma tutte senza acqua) e per prepararci alla parte più impegnativa della giornata, la salita alla riserva. La strada che porta alla riserva è asfaltata fino all’arrivo al nostro punto di sosta nei pressi dell’abbeveratoio (con acqua potabile e sopratutto fresca), però con pendenze medie intorno al 17% con punte che hanno toccato il 20%. Questa strada è lunga circa 3 km tutta immersa nella tipica macchia mediterranea e in diversi frutteti ed agrumeti e dove è facile incontrare in recinti delle giumente con i loro puledri, inoltre si possono ammirare degli spettacolari panorami della valle del fiume Torto e del mare.

L’abbeveratoio si trova alla fine della salita posizionato al centro di un enorme spazio da cui parte la strada sterrata che porta alla riserva e dove abbiamo trovato anche dell’ombra dove riposare. Nei pressi dell’abbeveratoio si è fissato il “campo base” dove abbiamo mangiato e dove ci siamo riposati e da dove siamo partiti in sterrato per visitare un parte della riserva. La strada sterrata molto ben tenuta e senza grosse difficoltà ci ha condotto fino al al gazebo di legno che funge da punto informativo dell’azienda foreste (purtroppo al nostro arrivo il punto informativo era chiuso, quindi nessun operatore che potesse dare informazioni). In questo punto è presente una mappa che indica tutti i sentieri presenti nella riserva e tutte le difficoltà.

La riserva di Monte S. Calogero (R.N.O Monte S. Calogero) è stata istituita con decreto n. 742 in data 10 dicembre 1998 si estende su una superficie di 2.818 ettari e sul territorio di tre comuni Termini Imerese, Caccamo e Sciara, l’ente gestore della riserva è il Dipartimento regionale azienda foreste demaniali. La particolarità della riserva nasce dalla sua diversità sia geologica che faunistica, infatti si possono trovare profonde gole scavale dai corsi d’acqua alle ripide vette, come San Calogero che con i suoi 1326 metri domina tutta la riserva e la valle sotto stante, i crinali impervi non di rado avvolti da folte macchie di verde o affioramenti calcarei che si stagliano sulla vegetazione. Dalla cima di Monte San Calogero, quasi un naturale balcone su mare e sull’entroterra, è possibile ammirare il mare di  Termini Imerese e addirittura il golfo di Palermo oppure gettare uno sguardo a est verso le Madonie o a sud verso i monti Sicani. Il territorio in cui ricade la riserva è al centro dei tre comuni, Caccamo, antico borgo medioevale dove è possibile visitare il castello, Termini Imerese, famosa sin dall’antichità per le sue acque termali e Sciara famosa principalmente per i carciofi. Sono molti gli animali presenti nella riserva principalmente uccelli rapaci come l’aquila reale, il gheppio, il falco pellegrino e la poiana, ma anche numerosi mammiferi tra cui l’istrice, la volpe ed il riccio ed anche numerosi rettili.

Dopo la visita alla riserva ci siamo nuovamente spostati all’abbeveratoio per pranzare e riposarci prima di riprendere la strada del ritorno. siamo stati fino alle 14.00/15.00 e dopo si è deciso di tornare a Sciara per poter prendere un caffè e stare tutti insieme a chiacchierare davanti a qualcosa di fresco. Alle 17.30 ci siamo mossi in direzione della stazione di Cerda ( nostro punto di rientro), ma prima di andare in stazione abbiamo fatto una piccola deviazione per andare a visitare i box della Targa Florio mitica corsa automobilistica, dove abbiamo scherzato sui pit-stop (ovviamente in versione ciclistica).

Alla fine alle ore 18.55 è arrivato il treno che ci riporta a casa, il viaggio di rientro anche se breve ci ha permesso di ripensare a tutto ciò che abbiamo visto ed il caldo che abbiamo sofferto, ma tutti abbiamo pensato solo una cosa “ne è valsa la pena”.