Terzo ed ultimo giorno di marcia sull’Antica Trasversale Sicula.
Ultimo giorno di marcia, punto d’arrivo di tutto il cammino, Kamarina!
Per il gruppo, che ha iniziato il viaggio sull’isola di Mozia, è il quarantaquattresimo giorno.
La notte trascorsa all’interno dei giardini del castello di Donnafugata è stata magica per l’esperienza vissuta (leggi qui).
I preparativi per la partenza sono i soliti, smontare tende, sistemare gli zaini, posizionare tutto nel furgone, ma con la consapevolezza che la prossima notte non faremo più nulla di tutti questo.
Terminata la sistemazione e pronti a partire, ci accingiamo a fare colazione. Davanti al bar troviamo una bellissima sorpresa, quasi 300 camminatori pronti a muoversi con noi.
Fatta la colazione, alle ore 9:00 siamo già in marcia tra muretti a secco (ora patrimonio dell’umanità Unesco), ruderi e masserie. Su una strada dove sono presenti solo i camminatori.
Il percorso, tutto su asfalto, è semplice e piatto ed in poche ore ci permette di arrivare a davanti i cancelli (chiusi!) del area archeologica di Kamarina.
La felicità per aver raggiunto il nostro obiettivo non riduce l’amaro in bocca per Kamarina, il vedere con i nostri occhi, l’abbandono in cui versa, la totale mancanza di protezione per le sue rarità.
Nel notare alcuni scavi nel terreno, chiedo all’amico ed archeologo, nonché uno degli ideatori della trasversale, Peppe Labisi, cosa fossero quei buchi, e lui con molta franchezza risponde una sola parola: “Tombaroli”.
Esatto! Il parco archeologico di Kamarina è oggetto di continue e costanti razzie da parte dei tombaroli. Un vero e proprio supermarket di reperti di libero accesso.
Dopo questa piccola e triste parentesi, proseguiamo per l’ultima porzione di cammino, l’arrivo al borgo marinaro di Scoglitti ed al suo faro. Lì ci attende il comandante dei vigili urbani del comune di Vittoria, di cui Scoglitti è frazione.
Terminati i discorsi di rito delle autorità, di ringraziamento degli organizzatori, il gruppo si sposta all’interno del faro per chiudere in bellezza con un pranzo comune offerto da alcune associazioni locali.
Alla fine di tutto il gruppo più stretto si ritrova per l’ultima sera insieme presso la casa in campagna del presidente della Trasversale Sicula per l’ultima notte di balli canti ed amicizia.
La mattina dopo, un abbraccio con tutti e la promessa di rivederci il prima possibile.