“Anciova” Bike Tour con Trinacria 2010

Anciova? Cos’è l’anciova?

L’anciova non è altro che l’acciuga, un piccolo pesce povero, ma prezioso, che ha creato una forte economia nei territori in cui si svolgevano le attività di conservazione.

Uno dei borghi marinari più famosi per questo tipo di produzione è Aspra posto sulla costa del comune di Bagheria.

Per conoscere questa antica attività, insieme all’associazione “Trinacria 2010” , abbiamo organizzato una pedalata che da Palermo ha raggiunto il borgo di Aspra per visitare il museo dell’acciuga.

Ideato dai fratelli Balistreri, lo scopo del museo e il recupero dell’antica tradizione artigianale della conservazione dell’acciuga.

La gita, inizia dalla sede di Trinacria 2010, alle 8.30, raduno dei partecipanti, registrazione e partenza del gruppo in direzione Aspra.

Dalla partenza ci vorranno meno di due ore per arrivare al museo, dove Michelangelo Balistreri, oggi nostra guida, ci attende per accompagnarci in un mondo dai colori e sapori antichi e forse, a tratti, anche in bianco e nero, come molte delle foto esposte all’interno del museo.

Prima di visitare il museo vero e proprio, visitiamo un’appartamento dove sono rappresentate tutte le borgate marinare della costa palermitana legate all’acciuga.

Il borgo marinaro.

Il tour del museo inizia attraversando il cortile della ex fabbrica, con esposti una serie di cimeli legati alla pesca ed alla lavorazione dell’acciuga e non solo.

La prima stanza del museo è dedicata alle “latte”, gli antichi contenitori circolari in lamiera utilizzati per la conservazione.

La stanza delle latte

Il museo offre uno scorcio sulla vastità dei produttori di acciughe presenti sul territorio, tramite l’esposizione di tutte le litografie ed i disegni originali di ogni singola latta presente sul mercato.

Litografie

Proseguendo la visita, la nostra guida ci conduce nel mondo della pesca, dei pescatori e della conservazione vera e propria del pesce. Presentando una barca per la pesca all’acciuga, gli strumenti che i pescatori utilizzavano e cosa ancora più bella un acquario senza acqua! voi direte “come senza acqua?”.

Si tratta, semplicemente, di una “teca” organizzata come un acquario, ma dove tutti i pesci presenti sono solo delle riproduzioni.

Affascinante perché nel retro dell’acquario sono presenti dei fori da cui si può soffiare all’interno per far muovere il pesci appesi al soffitto. Un effetto semplice che i bambini, e non solo, adorano!

La sala successiva è dedicata alla salatura, il luogo dove, le acciughe, venivano pulite dalla testa e dalle interiora, dove venivano lavate e poste all’interno delle latte per essere successivamente ricoperte con il sale.

Ultima sala ma non meno importante, una sala dedicata al mare ed alla legalità.

Al mare perché sono stati recuperati numerosi pezzi di vecchie barche divenute le tele su cui molti artisti hanno dipinto le loro idee sulla legalità.

Molte di queste idee nascono dalla necessità di combattere la mafia, infatti i fratelli Balistreri hanno denunciato i loro estorsori ed ora sono parte della rete addiopizzo.

Come ultima chicca di una visita che doveva durare circa un’ora, ma alla fine ne sono passate tre, ci spostiamo nella sala multimediale (ancora in evoluzione), dove con nostra sorpresa sono esposti in modo permanente alcune scenografie del film “Baarìa” del regista Giuseppe Tornatore e dove veniamo intrattenuti ascoltando le fantastiche storie ed i racconti che Michelangelo Balistreri racconta.